Per scrivere questo articolo di approfondimento abbiamo volutamente tenuto fuori dal computo i musicisti che hanno debuttato negli ultimi anni in Italia, prendendo invece in considerazione chi ha dimostrato già, sulla lunghezza di due o tre album, di avere un progetto solido e di non essere la solita meteora.
Per garantire un certo equilibrio, poi, ci siamo dati una sola altra regola: non calcolare Calcutta. Non perché non abbia le caratteristiche sopra descritte, ma perché parleremo altrove della sua importanza – già, perché è evidente la sua statura maggiore rispetto ad altri colleghi pure emersi nello stesso periodo.
Cosmo, dall’indie alla dance
A proposito di gavette ventennali, delle quali parlavamo in un’altra sezione di questo sito, Marco Jacopo Bianchi in arte Cosmo potrebbe parlarne per ore: il suo debutto sulle scene alla testa dei Drink to Me risale addirittura al 2002. Una volta conclusa quell’esperienza, il musicista piemontese ha voluto incorporare via via nel suo mix originale di indie e cantautorato echi di house, producendo degli album luminosi per originalità a nome Cosmo. Fino a questo momento i dischi pubblicati sono quattro, progressivamente più dance nella struttura.
Margherita Vicario, portare l’ironia nel cantautorato
Il primo album di Margherita Vicario, attrice-cantautrice romana, era talmente bello da arrivare in finale del Premio Tenco come migliore opera prima. Quello che non era, però, era essere memorabile. Le sue canzoni sembravano già ascoltate, e si intuiva qualcosa di trattenuto che avrebbe potuto renderle uniche.
Detto, fatto: a cavallo tra 2019 e 2021 ha iniziato, alla spicciolata, a far uscire singoli dai testi brutali, ironici, fulminanti per sincerità e intelligenza. Insieme a un sapiente lavoro alla produzione da parte di Dade (INRI Torino) è emersa una personalità brillante, che finalmente ha traghettato il cantautorato femminile nel XXI secolo. Da ascoltare e riascoltare, specialmente dal vivo.
Madame, il rap non è solo dei maschi
Fra canzoni pubblicate online e diventate virali e la partecipazione a sorpresa a Sanremo stanno tutte le contraddizioni artistiche e umane di una musicista giovanissima. Francesca Calearo, questo il suo vero nome, non è ancora ventenne e però mette giù rime su temi drammatici e pesanti. Rime che sono decisamente figlie del rap, anche se con la sua voce cristallina Madame sta rivoluzionando decisamente il genere – e non solo per la sua appartenenza al genere femminile, di solito poco rappresentato nella scena. Da seguire con attenzione!