Dal 2017, anno in cui ha fatto la sua prima comparsa sulle scene, è indubbio che Liberato sia diventato, da quel di Napoli, protagonista della scena indipendente italiana con una proposta assolutamente fuori dagli schemi: estetica vicina all’hip-hop, con un’idea di cantautorato elettronico che unisce dub, canzone neomelodica campana e trap e, infine, un’ossessione per la segretezza che lo fa sembrare più uno street artist come Banksy che non un musicista.
La vera identità di Liberato
Proprio come succede per Banksy, però, anche per Liberato quello della sua vera identità è un autentico segreto di Pulcinella. Dopo essersi esibito sul palco incappucciato o sostituito da altri colleghi come Calcutta, è confermato che il misterioso cantante campano sia in realtà Livio Cori, un passaggio a Sanremo e un ruolo in “Gomorra” alle spalle per una carriera in realtà senza particolari momenti di rilievo.
Cori avrebbe creato il personaggio di Liberato insieme a un collettivo di creativi per, nelle parole dello stesso musicista, “illuminare Napoli” senza accentrare sulla propria persona tutte le attenzioni del pubblico. Un progetto con un proposito nobile, insomma. Forse la vera identità di Liberato a questo punto non è così importante…